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Trento, 15 settembre 2019
NO AL DEPOTENZIAMENTO DEI SERVIZI DI FISIOTERAPIA IN VAL DI SOLE
Interrogazione a risposta scritta
presentata da Lucia Coppola, consigliera provinciale di FUTURA

Presso il Poliambulatorio di Malè viene prestata assistenza specialistica di fisiatria, medicina fisica e riabilitazione, così presso l’ambulatorio di Pellizzano. Il servizio è molto apprezzato dagli utenti della comunità solandra ed entrambe le strutture sono professionalmente ben gestite. Un servizio essenziale che garantisce la copertura delle esigenze della popolazione della Valle di Sole.

A brevissimo andranno in pensione due figure: il responsabile della fisioterapia di Malè e una fisioterapista di Pellizzano entrambi a tempo pieno. I cittadini auspicano una sostituzione a breve.

La mancata sostituzione del personale – oppure una temporanea assenza di due persone - provocherebbe un rallentamento del servizio creando un grave disagio agli utenti di un territorio molto periferico. Non dimentichiamo poi che siamo in vista della stagione invernale e la viabilità viene messa in seria difficoltà dalle nevicate.

Se si dovesse paventare questa condizione, i pazienti sarebbero costretti a lunghe liste di attesa oppure a rivolgersi ad analoghe strutture pubbliche a Cles o Trento, già di per sé oberate, con liste di attesa pesanti. In alternativa dovrebbero come al solito – per chi se lo può permettere – rivolgersi alle prestazioni a pagamento presso strutture private. Diversamente, chi non avesse capacità economica, dovrebbe rinunciare a curarsi con conseguenze più pesanti personali e collettive.

Un controsenso inoltre se si pensa che la linea politica dell’attuale governo provinciale è contraria alla centralizzazione dei servizi nel fondovalle e la contestuale desertificazione della sanità territoriale.

Il dicembre scorso il presidente della Giunta, rivolgendo gli auguri natalizi ai dipendenti dell’APSS disse: “Ci sono alcuni servizi che dobbiamo cercare di impostare a livello territoriale, perché vivere nelle nostre valli è diverso rispetto ai centri principali e dobbiamo quindi garantire le stesse opportunità a tutti per evitare che le nostre valli si spopolino". L'assessora alla salute, Stefania Segnana disse “La nostra sfida, per il 2019, sarà quella di portare i servizi nelle valli, negli ospedali periferici, per far sentire tutti i nostri cittadini sicuri nei lori paesi".

Nell’aprile 2019 la Giunta ha approvato i nuovi criteri di valutazione del direttore generale dell'Apss e tra gli obiettivi della sanità trentina si trovano l’assistenza territoriale e l’integrazione ospedale/territorio. "Gli obiettivi 2019 vanno nella direzione di una maggiore efficacia delle azioni di promozione della salute e di prevenzione, nonché del miglioramento e di una maggiore appropriatezza delle modalità di presa in carico dei bisogni di salute, con una particolare attenzione all'assistenza territoriale e all'integrazione fra ospedali e territorio, proprio per favorire l'equità di tutti i cittadini nell'accesso ai servizi sanitari".

Ciò premesso

interrogo il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:

– se siano a conoscenza del fatto che a breve, all’interno dei servizi di fisioterapia della Valle di Sole, mancheranno due figure a tempo pieno a causa del loro pensionamento e se sia intenzione provvedere alla loro sostituzione;

– se non ritengano fondamentale un immediato interessamento, affinché il servizio risponda efficientemente alle necessità degli utenti, anche in coerenza con quanto dichiarato in più occasioni dalla Giunta sul mantenimento dei servizi sanitari territoriali;

– se non ritengano assolutamente strategico mantenere la piena funzionalità dei servizi erogati nelle valli, per evitare ai pazienti lunghe liste di attesa e viaggi verso il capoluogo trentino, pesanti per chi non è in salute, anziano o non ha la possibilità di spostarsi agevolmente sul territorio:

– se non ritengano essenziale mantenere invariato il numero dei fisioterapisti sul territorio per garantire a tutti la possibilità di accesso ad un servizio primario convenzionato ed evitare così una discriminazione fra cittadini più o meno abbienti, alcuni dei quali potranno curarsi rivolgendosi a professionisti privati, altri invece dovranno rinunciare alle terapia.

 

      Lucia Coppola

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